I nostri progetti

Miriamo a sostenere la conservazione della fauna selvatica, la conservazione dell’ambiente, la gestione e lo sfruttamento sostenibili delle risorse naturali e la riconciliazione dei conflitti uomo-fauna selvatica.

Perché salvaguardare gli uccelli marini?

l ciclo vitale degli uccelli marini si svolge principalmente in mare dove si cibano di pesci e si riposano, mentre utilizzano le isole e le coste per riprodursi.

Gli uccelli marini occupano i vertici della catena alimentare e regolano le loro popolazioni di prede. Avendo colonizzato cielo, terra e mare, possono essere considerati bioindicatori della salute dei diversi habitat a cui sono legati e delle relazioni ecologiche che intercorrono fra questi: l’ecosistema marino è infatti in un delicato equilibrio che si mantiene anche grazie agli uccelli marini. Questi rappresentano un elemento fondamentale del ciclo dei nutrienti che dai fondali marini, attraverso il fitoplancton e lo zooplancton vengono assimilati dai pesci e che ritornano al mare proprio attraverso il rilascio di azoto e fosforo contenuti nel loro guano.

È dunque importante salvaguardali in quanto a causa dell’incedere dell’antropizzazione sono esposti a numerosi rischi, quali il cambiamento climatico, la pesca industriale e non sostenibile, la cattura accidentale durante la pesca, l’inquinamento da plastiche e microplastiche, la presenza sempre maggiore di luci artificiali, versamenti di petrolio e altri inquinanti e l’introduzione di predatori nei siti riproduttivi. 

Linosa come hotspot di biodiversità

Linosa è una piccola isola del Mediterraneo, posta a circa 160 km dalla Tunisia e 160km dalla Sicilia, si trova proprio a metà tra il continente Africano e l’Europa. Negli anni ’80 si stimavano circa 10,000 coppie riproduttive di Berta Maggiore e pertanto è considerata la colonia più grande d’Europa e la seconda del Mediterraneo (la prima è l’isola di Zembra, Tunisia). Linosa, inoltre, è un punto strategico per la migrazione di numerose specie di uccelli che vi sostano durante le loro lunghe traversate tra l’Africa e l’Europa nei periodi primaverili e autunnali. Un gruppo di birdwatchers (Malati di Isolitudine allo Stato Cronico- MISC), assidui frequentatori dell’isola, riportano che in primavera sono circa 200 le specie di uccelli che sostano a Linosa e circa 150 nei mesi autunnali. Molte di queste specie sono inserite nella Direttiva Habitat (Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche), così come le berte. Nell’autunno 2021 in un solo giorno sono state osservate ben 76 specie di uccelli!!  

Linosa ospita anche una specie di lucertola endemica (Podarcis filfolensis), una di gongilo ocellato (Chalcides ocellatus), e una specie di artropode, inserito nella Direttiva Habitat e considerato “vulnerabile” dalla IUCN, il grillo testa grossa (Brachytrupes megacephalus). Linosa è stata colonizzata solo nel 1845 e l’uomo ha portata con sé anche altri mammiferi, come topi, ratti, gatti e cani che non sono naturalmente presenti sulle isole e che oggi minacciano la sopravvivenza della berta maggiore e quella degli uccelli migratori e di tutte le specie endemiche linosane. Infatti, gli uccelli e i rettili delle isole si sono evoluti in assenza di mammiferi e non hanno comportamenti o strategie per eludere tali efficienti predatori. 

Lampione è un’isola disabitata e non sono presenti mammiferi predatori, ma le berte soffrono la predazione da parte dei gabbiani. 

I nostri progetti

Gatti di Linosa 

La nostra associazione si occupa dello studio dei gatti linosani fin dal 2014, quando abbiamo censito 299 gatti sull’isola e riscontrato che la dieta di alcuni gatti che si aggiravano nella parte di colonia di berte da noi monitorata, includeva berte adulte e in diverse occasioni sono stati riscontrati eventi di predazione di pulcini.

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