MONITORAGGIO DELLE BERTE MAGGIORI NIDIFICANTI A LINOSA

A Linosa, le berte nidificano principalmente tra le rocce laviche della costa settentrionale, una zona denominata Mannarazza. La nostra associazione insieme a studenti e volontari ne segue l’esito riproduttivo delle coppie controllando annualmente circa 500 nidi. Questi nidi sono stati selezionati per la loro accessibilità e sono stati georeferenziati e marcati con una targhetta metallica. Per ogni nido sono stati inanellati i due adulti in età riproduttiva che formano la coppia e sono state prese le loro misure biometriche (lunghezza becco, spessore e peso dell’animale). L’ occupazione del nido da parte degli stessi individui o di nuovi uccelli viene verificata ogni anno al momento della deposizione che inizia da circa metà maggio. Inoltre, per ogni nido/coppia vengono registrati i dati relativi alla data di deposizione dell’uovo, alla schiusa (a partire da metà luglio) e all’involo del giovane (da metà ottobre), il quale viene inanellato un paio di settimane prima. In caso di fallimento riproduttivo, annotiamo le cause che lo hanno determinato. Tali cause possono essere naturali, come ad esempio un uovo non fecondato, oppure causate da altri fattori, come ad esempio la predazione da parte di specie introdotte, quali ratti e gatti. 

Da quando abbiamo iniziato le attività di monitoraggio nel 2010, sono state inanellate più di 6.500 berte circa 4.000 adulti e 2.500 giovani. Circa 2.000 berte sono state manipolate almeno una volta. Interessante è la berta femmina con anello TH4315 del nido 25, la quale è stata manipolata ben 30 volte negli ultimi 15 anni. Considerando che al momento dell’inanellamento era già in età riproduttiva, possiamo stimare che oggi, ha almeno 22 anni!  

 

Progetto berte Linosa_pullo_giacolo_dellomo

 

La berta maggiore mediterranea 

La berta maggiore mediterranea è un uccello marino pelagico coloniale che tocca terra solo durante la stagione riproduttiva e fa parte dell’ordine dei Procellariformi. Il nome scientifico “berta di Scopoli” di questa specie è stato aggiornato di recente e si riferisce agli uccelli nidificanti nelle isole del Mediterraneo, separandoli da quelli nidificanti nell’Oceano Atlantico (berta di Cory o berta maggiore atlantica) sulla base di differenze genetiche. Le berte sono una specie filopatrica, ovvero tornano a nidificare sempre nella stessa colonia, che generalmente corrisponde a quella dove sono nate e una volta formata la coppia, gli individui tornano sempre nello stesso nido. Le berte hanno legami di coppia che possono durare anche tutta la vita. Producono un solo uovo per stagione riproduttiva ed entrambi i genitori si alternano nella cova dell’uovo, così come nelle cure del pulcino. Sono molto longeve e possono vivere almeno fino a 50 anni! 

Esse non sono caratterizzate da dimorfismo sessuale, perciò non è facile distinguere il maschio dalla femmina. Il maschio è solitamente più grande e pesante della femmina, inoltre hanno un canto decisamente distintivo. 

 

Mitologia 

Sin dall’antichità le berte sono state protagoniste di racconti mitologici narrati dai primi marinai greci, come il mito delle sirene, creature metà uccello e metà donna. Le sirene (ovvero le berte) mediante il loro irresistibile canto notturno, attraevano i marinai verso la costa, col rischio di far infrangere le loro imbarcazioni sulle rocce. Infatti, le berte quando sono nella loro colonia durante la notte o quando formano i rafts a mare (raggruppamenti tipici del periodo riproduttivo, in cui le berte dopo i viaggi di foraggiamento si riposano, puliscono le penne e vi rimangono fino a quando non cala la notte) producono forti vocalizzazioni che in lontananza assomigliano a indistinguibili voci umane di bambini e donne. Le berte compaiono anche nell’Odissea, infatti Ulisse incontra le sirene proprio quando lungo le coste della Calabria stava navigando verso la Sicilia.

 

Referente progetto: Giacomo dell’Omo

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